In italiano: Cristo, il Principio del creato – VI parte

Cristo, il Principio del creato – VI parte

P. Maximilian M. Dean, FI

“Tu in principio, Domine, terram fundasti” (Eb 1,10)

Nell’Epistola agli Ebrei, San Paolo parla con parole splendide di Cristo, di Colui che è venuto “ultimamente, in questi giorni” e che ha “compiuto la purificazione dei peccati”. Lui, il Verbo fatto carne, “è irradiazione della… gloria” di Dio “e impronta della Sua Sostanza e sostiene tutto con la potenza della Sua parola” (1,1-3). L’Apostolo racconta che Dio Gli ha detto tante stupende cose (cfr. v.5), fra le quali c’è questa parola molto pertinente all’argomento attuale: “Tu in principio, Signore, hai fondato la terra” (v.10; Salmo 101,26). Ecco che Dio stesso dice a Cristo: “Tu in principio”.

La Scrittura, quindi, ripetutamente usa le parole in principio in riferimento a Cristo e al creato. Dal momento che Dio, nel Suo amore libero, volle creare, volle il Cristo. La Sua intenzione primaria nel creare era l’Incarnazione. Cristo è il Principio, il primo istante dell’universo creato[1]. E quando Dio metteva il Suo disegno in moto, lo faceva sempre “in vista di Lui” come il Principio di tutto il creato.

Conviene spiegare qui che si potrebbe chiamare Cristo “il Principio” della creazione in due sensi: l’inizio temporale (prima di Lui non c’era il tempo) e la causa o sorgente d’origine (“Senza di Lui niente è stato fatto” Gv 1,3).

Il Principio in senso d’inizio:

– Il primo istante del creato inizia quando Dio volle creare. E allora Cristo fu sempre la prima creatura voluta da Dio, “generato prima di ogni creatura” e “prima di tutte le cose… il principio” (Col 1,15-18); fu sempre il primo predestinato “già prima della fondazione del mondo” (1 Pt 1,20) e in cui ha predestinato tutti gli eletti (Cfr. Ef 1,3ss.). Come vedremo, Cristo dice: “Il Signore Mi ha creato all’inizio della Sua attività, prima di ogni Sua opera, fin d’allora. Dall’eternità sono stata costituita, fin dal principio, dagli inizi della terra…” (Prov 8,22-23; cfr. Sir 1,4). Prima di Cristo non ci fu tempo, non ci furono successioni di momenti, ma c’era soltanto Dio eterno. Ma quando Dio creò, Cristo era nella Sua mente come principio.

Il Principio in senso di causa o sorgente[2]:

– Causa esemplare perché tutto è stato creato “in vista di Lui” come Modello sublime di tutto il creato, Creatura perfetta in quanto unita sostanzialmente alla Divinità nella seconda Persona della Santissima Trinità che assunse la carne.

– Causa efficiente perché, per volere di Dio, tutte le creature sono state create per mezzo di Lui (cfr. Eb 1,2; Gv 1,3; Col 1,15.17) e, come dice l’Evangelista, “senza di Lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste” (Gv 1,3).

– Causa finale perché noi esistiamo per Cristo – e non Lui per noi – come dice l’Apostolo: “Tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio” (1 Cor 3,23); e nella medesima Epistola: “per noi c’è […] un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per Lui” (1 Cor 8,6). Anche se Dio solo è la nostra causa finale, il fine per cui esistiamo, non possiamo ottenere questo fine se non tramite la mediazione del Dio-Uomo che è, di conseguenza, nostro causa finale secondaria, ma necessaria per decreto divino: “Nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio Lo voglia rivelare” (Mt 11,27) perché uno solo è “Mediatore fra Dio e gli uomini, l’Uomo Cristo Gesù” (1 Tm 2,5). Di più, Gesù ci insegna: Io solo sono “la via… Nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me” (Gv 14,6).

Comunque, il decreto dell’Incarnazione e della mediazione di Cristo fu immutabile fin dall’inizio. Quindi, il cielo e la terra passeranno. Cristo invece rimarrà “lo stesso” (Eb 1,12). “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre!” (Eb 13,8). Ieri, poiché è vero Dio e vero Uomo nel piano creatore di Dio in principio, già prima della fondazione del mondo e della predestinazione degli eletti in Lui. Oggi, poiché è venuto ultimamente nella pienezza dei tempi, in questi giorni, “oggi”, nel grembo verginale di Maria Santissima come compimento e rivelazione del mistero di Dio nascosto nei secoli, ma adesso svelatoci in Cristo. Sempre, poiché è il Sacerdote in eterno che incessantemente intercede “al cospetto di Dio in nostro favore” (Eb 9,24) e sta sempre con la Sua Chiesa “tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).

Continua…


[1] Scoto ripetutamente parla di priorità (senza successione di tempo) in Dio, e dopo Dio medesimo il primo voluto ad extra fu Cristo: “Deus est ordinatissime volens: ergo sic vult. Primo ergo vult se; et post se immediate, quantum ad extrinseca, est anima Christi; ergo primum post velle intrinseca, voluit gloriam istam Christo; ergo ante quodcumque meritum at ante quodcumque demeritum praevidit Christum sibi esse uniendum in unitate suppositi” (Opus Parisiense, L. III, d. 7, q. 4).

[2] Cfr. P. Ruggero Rosini, op. cit., Cap. IV “Creati in Cristo” pp. 108-149; in inglese si potrebbero vedere P. Maximilian Dean, op. cit., pp. 79-82; P. Dominic Unger, OFM Cap., Franciscan Christology: Absolute and Universal Primacy of Christ, in FS vol.22 (N.S. 2) no.4 (1942) 441-453; e P. Meilach, The Primacy of Christ in Doctrine and Life, (Franciscan Herald Press, Chicago, 1964) 49-53.