In italiano: Cristo, il Principio del creato – I parte

Benvenuto! Pace e bene nel Cuore Immacolato di Maria!

Oggi, festa del nostro Beato Giovanni Duns Scoto, vorrei iniziare di pubblicare posti dove dimostro che il Prologo di S. Giovanni conferma la dottrina del primato assoluto di Cristo. Il testo viene da uno studio mio che è stato pubblicato in Quaderni di Studi Scotisti. Il testo originale è in italiano e per chi vuole il brano tutto intero basterebbe ordinare il Quadernodi 2010 da Casa Mariana Editrice.

Cristo, il Principio del creato

P. Maximilian M. Dean, FI

Lo scopo di questo piccolo studio è di dimostrare che il vero senso del Prologo di San Giovanni, secondo la Sacra Scrittura e la Tradizione, è questo: Cristo, il Verbo fatto carne, il Dio-Uomo, è il Principio in cui Dio creò tutto.

Dallo stabilire che Gesù Cristo fu “il Principio della creazione di Dio” (Apoc 3,14), che tutte le cose furono create per mezzo Suo (cfr. Gv 1,3; Eb 1,2-3; Col 1,16), segue che l’insegnamento del Beato Giovanni Duns Scoto sul primato assoluto di Cristo non è soltanto “probabile”, secondo l’espressione di San Tommaso d’Aquino , ma è dottrina rivelata. Il Principio della creazione divina non può mai essere “occasionato ” da qualsiasi creatura o esigenza di essa, poiché se si ammettesse che Cristo, il summum opus Dei , fu “occasionato”, Egli cesserebbe di essere il Principio della creazione di Dio e si ridurrebbe piuttosto al rimedio della creazione di Dio; cesserebbe di essere il Primogenito di tutte le creature e diventerebbe piuttosto il “dopogenito”, ossia il ripensamento divino dopo la considerazione del peccato di Adamo. E questo, come ci insegna il Sottile, è “assurdo ”.

Approfondiamo, allora, questa affermazione: Cristo è il Principio.

“In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio”
(Gv 1,1-2)

Così inizia il Vangelo di Giovanni. E così viene fuori subito una discussione molto interessante: in questi primi due versetti Giovanni sta scrivendo sulla Divinità in Sé, ossia l’Essenza divina e le Persone divine, senza riferimento all’Incarnazione? Oppure ci parla del Verbo Incarnato con le Sue due nature divina e umana e questi presso la Divinità?

La Divinità in Sé: il Padre come principio, il Verbo nel Padre

L’interpretazione preferita è, senza dubbio, che Giovanni ci parla della Divinità in Sé dando particolare rilievo al Verbo eterno in Sé, senza riferimento all’Incarnazione. San Bonaventura conferma che “questo libro tratta del Verbo Incarnato, di cui considera la duplice natura, umana e divina. Si divide in due parti: nella prima si parla del Verbo in Se stesso; nella seconda in quanto unito alla carne” . Per Bonaventura, come pure per San Cirillo da Alessandria e Sant’Agostino, questi primi versetti non hanno nessun riferimento all’Incarnazione di per sé. Parlano esclusivamente dell’Essenza divina e delle Persone divine, specialmente della seconda Persona quale Figlio eterno presso il Padre.

In mezzo a tante eresie riguardanti la Trinità e il Cristo, Cirillo e Agostino si riferivano a queste parole del Prologo per affrontare le dottrine erronee degli eretici sulla Divinità del Verbo. Per tutti e tre, quindi, in principio è un riferimento al Padre e all’eterna processione del Verbo-Figlio da Esso.

Bonaventura afferma: “Qui il principio per antonomasia è il Padre, per cui il senso è: In principio, cioè nel Padre, è il Figlio, non separato per essenza dal Padre” . E Agostino: “C’è il principio che non ha principio, ed è il Padre; c’è il principio che deriva dal principio, ed è il Figlio” . E pure Cirillo: “Dio Padre è il principio, e il Verbo era in Esso naturalmente” . Perciò il dire che “in principio era il Verbo” vuol dire che il Verbo eterno sta essenzialmente in quel “Principio eterno senza principio” , ossia nel Padre.

Tutta la spiegazione di questi Dottori è splendida, senza dubbio, e la dottrina che segue nei loro commenti al Vangelo con parole chiare è irrefutabile perché è la Fede cattolica, apostolica e romana. I santi martiri di ogni epoca e luogo hanno dato la vita per questa Fede e anche noi la vogliamo professare fino alla tomba. Ma, senza negare neanche uno iota o un segno della loro dottrina purissima, c’è una difficoltà con l’interpretazione imposta su questi versetti dell’Evangelista, che risulta evidente infatti dall’insegnamento degli stessi Dottori. Perciò ci soffermiamo adesso sui primi versetti del Vangelo, in particolare sulle parole In principio.

Continua…